Molto utili oltre le guide turistiche per entrare nella cultura di un paese sono i libri di saggistica o narrativa. Ecco 10 libri da viaggio, da portare con voi o leggere almeno una volta nella vita.
Quando ci stiamo preparando per un viaggio quale è la prima cosa che facciamo dopo le prenotazioni e i bagagli? Informarci sul luogo anche attraverso le guide turistiche. Utili per approntare un itinerario, ma anche per meglio comprendere la cultura del posto e scoprire qualche chicca segreta di viaggio. Ancora più utili sono i libri di narrativa o di saggistica ambientati nei luoghi che andremo a visitare. Firmati da autori nativi del luogo o che vi sono legati per i motivi più disparati.
Esistono infatti diversi memoire e reportage di viaggio che spesso risultano essere molto utili, spesso molto più di guide minuziose. Che pure risultano molto utili per programmare correttamente il vostro programma di vacanza.
Libri di questo tipo hanno senza dubbio la peculiarità di risultare incredibilmente più realistici e di raccontare alcuni luoghi come nessun altro potrebbe fare. Al termine della lettura, sarete così catturati dalla veridicità di quanto letto, da essere quasi persuasi di essere stati in compagnia dell’autore. Ci sono almeno 10 libri da viaggio da portare con voi.
Come il caso editoriale di Jessica Bruder, Nomadland, ambientato negli Stati Uniti, che racconta le vicende dei vandwellers, persone in condizioni economiche tali da aver scelto di vivere principalmente in maniera nomade a bordo di furgoni o camper. La Bruder ha seguito queste persone per anni durante il suo lavoro di giornalista.
C’è poi il delicato ed introspettivo Strade Blu di William Least Heat-Moon, che è invece ambientato nell’America Rurale. Le strade blu sono quelle che l’autore ha percorso con un van per 13.000 miglia, raccontando la sua esperienza di viaggio.
Se volete entrare meglio nella cultura africana allora la lettura che fa per voi è Ebano di Ryszard Kapuściński, un vero maestro. Questo è il suo reportage più famoso, che si articola in diversi racconti. Verrete catapultati tra colpi di stato, viaggi nel deserto, epidemie di malaria e incredibili tradizioni culturali.
C’è poi il delizioso Autostop con Buddha, ambientato in Giappone e firmato da Will Ferguson, che racconta appunto la sua esperienza in prima linea facendo l’autostop partendo dal sud del paese per arrivare a nord, a stretto contatto con abitanti ed abitudini del luogo.
Avrete poi certamente sentito parlare del celebre La fine è il mio inizio di Tiziano Terzani, che è stato anche trasposto al cinema. Considerato a ragione il suo capolavoro, è una sorta di autobiografia in forma di dialogo tra l’autore ed il figlio Folco, che ripercorre la sua carriera ed i suoi viaggi soprattutto in Asia.
Da mettere in lista anche In un paese bruciato dal sole di Bill Bryson ambientato in Australia, L’Iran dietro le porte chiuse di Stephan North che racconta lo stretto legame con il popolo iraniano e Le vie dei canti di Bruce Chatwin, sempre ambientato in Australia.
Ed infine Trans Europa Express di Paolo Rumiz, un avventuroso e poetico reportage che parte da Rovaniemi ed arriva fino a Odessa in Ucraina. E come non citare il nostro Paolo Cognetti, con Senza mai arrivare in cima, a metà tra reportage e romanzo autobiografico, alla scoperta di una versione del Tibet che raramente si trova nelle guide di viaggio.
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