Turismo Lgbt in Italia: non c’è più solo Torre del Lago

Bandiera Arcobaleno, simbolo del turismo Lgbt
Bandiera Arcobaleno, simbolo del turismo Lgbt

Sembra incredibile, nel vero senso della parola, ma anche in un paese provinciale e arretrato come l’Italia cresce il turismo Lgbt (lesbian, gay, bisex e transgender). Il settore dei viaggi per il popolo gay, infatti, è in costante aumento, secondo i dati presentati all’Expo Turismo Gay di Bergamo, la prima fiera ad occuparsi dell’argomento.

Il turismo lgbt in Italia vale più di tre miliardi di euro, il 7% del fatturato totale del settore. Secondo i dati forniti dall’Iglta (International gay and lesbian travel association), gli omosessuali sono per la maggior parte colti e benestanti, prevalentemente laureati, con una capacità di spesa media superiore a quella delle persone etero.

Il popolo arcobaleno, come ama definirsi, non solo mette i viaggi al primo posto dei propri bisogni, ma non avendo una famiglia da mantenere può permettersi di spendere più degli omologhi etero.

Tra le mete predilette del turismo gay c’è sempre la classica Torre del Lago, ma sono tante le strutture gay friendly in Toscana: alberghi, agriturismi, bed & breakfast, bar e discoteche.

In classifica troviamo anche Viareggio, Padova, Catania, Gallipoli e Taormina, con ben tre destinazioni nel sud Italia: una in Puglia e due in Sicilia.

Anche se il dato più importante da sottolineare è che sono ancora preferite località straniere come Ibiza, Formentera, Gran Canaria, Mykonos e le metropoli del nord America: sapete ad esempio che a New York ha aperto il primo hotel gay?

Se poi avete voglia di sposarvi, andate a scoprire dove sono ammessi i matrimoni gay nel mondo.

1 commento su “Turismo Lgbt in Italia: non c’è più solo Torre del Lago”

  1. il turismo lgbt in italia è ancora mal visto: mi spiace dirlo ma a parte torre del lago e la toscana in generale, tutte le altre regioni devono ancora fare tanto!!!

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