Tempesta Agatha: voragine a Guatemala City

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L’ultimo danno di Agatha è una voragine enorme a Guatemala City. Le immagini sono davvero sbalorditive e mostrano una voragine dalla forma perfettamente circolare creata dal nulla nel bel mezzo di una città, con le case rimaste in piedi che pendono pericolosamente verso lo strapiombo.
A colpire è inoltre la profondità della voragine che, a giudicare dalle foto, sembra non avere fondo con una profondità di diversi chilometri.

Una foto a dir poco sbalorditiva che sta facendo il giro del web: la terra si è completamente aperta a Guatemala City provocando una voragine grande abbastanza da inghiottire un intero palazzo. Non si tratta di un fotoritocco: l’immagine è vera ed è stata divulgata dal governo del Guatemala sulla propria pagina Flickr, che raggruppa altre immagini delle devastazioni provocate dalla tempesta Agatha nel Paese latino-americano. La voragine larga 15 metri e profonda decine di metri è causata da fenomeni geologici noti, strettamente legati alla natura carsica del suolo, al collasso di un sistema di drenaggio dell’acqua e alla inesistente programmazione urbanistica. Le notizie che arrivano dalla zona parlano di un palazzo di 3 piani e di una casa inghiottiti dal ‘buco’, ma ancora nessuna conferma sulle vittime.
Intanto il resoconto del passaggio di Agatha sull’America Centrale è salito a oltre 150 vittime. Proprio in Guatemala le autorità hanno confermato 123 vittime, mentre 14 persone hanno perso la vita in Honduras e nove a El Salvador. In tutti e tre i Paesi le autorità hanno emanato lo stato d’emergenza, mentre i soccorritori lavorano per portare aiuto ai villaggi più colpiti da piogge e inondazioni. In Guatemala, dove sono caduti più di 90 centimetri di pioggia, decine di migliaia di persone sono state spostate in sistemazioni di fortuna, mentre nella capitale si è aperta una voragine nel suolo che ha inghiottito due edifici interi. Il principale aeroporto guatemalteco è ancora chiuso a causa dell’eruzione del vulcano Pacaya della scorsa settimana, provocando un forte rallentamento nell’arrivo degli aiuti internazionali. Secondo il presidente Alvaro Colom, la devastazione che stanno provocando le forti piogge potrebbe rivelarsi peggiore di quella causata dagli uragani Mitch nel 1998 e Stan nel 2005, che fecero rispettivamente 268 e 1.967 morti in Guatemala.

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