Passare Natale 2010 in Sicilia tra cassate, sfincione e presepi

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[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pexels | Meru Bi [/didascalia]

Passare il Natale in Sicilia significa essenzialmente prepararsi a grandi mangiate, scorpacciate di dolci tradizionali e, en passant, assistere ai festeggiamenti in alcune delle più belle città italiane. Eh sì, perchè la Sicilia è una terra di antiche tradizioni, messe barocche, folklore, tradizioni e una storia gastronomica che non lascerà indifferenti nemmeno i palati più difficili. Organizzare una settimana di vacanza in questa regione durante le feste di Natale, inoltre, è un’ottima idea per chi non ama i paesaggi innevati e il freddo intenso delle capitali nordiche: senza dimenticare che potrete anche visitare la Sicilia con l’i-Pod grazie alla nuova applicazione voluta dal comune di Modica.

Sciare in valle d’Aosta non vi attira? Il pastificio più alto del mondo in Austria non rappresenta esattamente la vostra idea di gourmet natalizio? Se siete in cerca di qualcosa tipicamente italiano, che unisca la tradizione a una solida tipicità culinaria e alla bellezza dei luoghi, la Sicilia è la meta ideale per il vostro Natale.

In vista del Natale le tavole siciliane si imbandiscono di piatti e pietanze preparate ogni anno in occasione delle festività natalizie, con ricette uniche e difficili per la grande quantità di ingredienti e la lunga lavorazione che comportano. In provincia di Caltanissetta il 25 dicembre si festeggia preparando l’impanata, piatto che deriva dalla dominazione spagnola, mentre a Bagheria si cucina lo sfincione, una focaccia a base di pasta della pizza e condita con pomodoro, cipolle e formaggio. Se i cittadini di Noto il 25 dicembre mettono in tavola il pasticcio di Natale, nella Sicilia orientale è di scena il timballo di riso.

La pasticceria siciliana, di norma e ancor di più a Natale, diventa un trionfo di dolci a base di pistacchi, mandorle, cannella, miele, zucchero, cioccolato, vaniglia e ricotta: si inizia il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, quando le famiglie rispolverano le ricette di nonne e zie per preparare la cuccìa, preparata con grano e crema di ricotta.

Ma in Sicilia il Natale è preannunciato dal fiorire pressochè ovunque dei presepi, creati con fogge, materiali e stili diversi a seconda delle città: alcuni paesi si trasformano in enormi presepi viventi, con gli abitanti in costumi tipici tra il suono delle zampogne e quello dei canti tradizionali, ovvero le novene, spesso commissionate a committenti privati ed eseguite nelle abitazioni degli stessi cittadini. Il più antico tra i presepi viventi è quello di Custonaci, in provincia di Trapani, realizzato all’interno della grotta di Mangiapane. In provincia di Messina, per la precisione a Longi, ad accompagnare i presepi viventi ci sono canti in dialetto e strumenti musicali antichi, come la zampogna ‘a chiave‘, utilizzata anche a Monreale, in provincia di Palermo, o quella ‘a paio‘ suonata a Licata, in provincia di Agrigento. L’importanza della tradizione musicale legata alla zampogna è tale in Sicilia che ogni anno a Erice, in provincia di Trapani, si tiene agli inizi di dicembre il festival ‘Zampogna d’oro‘, a cui partecipano zampognari provenienti da tutta Italia.

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