New Orleans: cosa vedere nella città più soul degli Stati Uniti

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Viaggio nella multietnica New Orleans: cosa vedere in questa città dalla calda anima soul? Sicuramente la sua cultura e le sue tradizioni, risultato di un mix di diverse culture tra cui quella indiana, africana, creola e cajun, costituisce di per se una eccezionale attrattiva, che da sempre ha affascinato turisti provenienti da tutto il mondo: patria del jazz, delle King Cakes, degli eccessi e della sregolatezza, il cui motto ufficiale è “lasciate spazio al divertimento”, conquista al primo sguardo nonostante il caldo umido e soffocante, che contribuisce a renderla forse anche più caratteristica. Proprio per la sua posizione nella fascia subtropicale e per la sua vicinanza al Golfo del Messico, New Orleans ha un clima quasi sempre caldo e umido: il periodo migliore per recarvisi va da febbraio ad aprile, sia per il clima più mite che per la celebrazione dei due eventi più famosi e spettacolari della città, il Mardi Gras e il Jazz Fest.

Dopo il catastrofico uragano Katrina, che nell’agosto 2005 ha devastato la città cambiandone completamente la fisionomia e le sorti, New Orleans si sta riprendendo, e anche se non tutti i suoi abitanti vi sono ancora ritornati dopo la tragedia, i visitatori contribuiscono a dare una marcia in più alla sua ripresa. Passeggiando per le vie della città si respira un’aria vintage che riporta indietro nel tempo, con le colorate case in legno dai balconi in ferro battuto pieni di fiori e i locali che conservano distributori di soda degli anni ’50: imperdibile è un tour del caratteristico French Quarter, un museo a cielo aperto dove passeggiare tra le casette pittoresche, fermarsi in qualche locale dove ascoltare musica dal vivo, assistere agli spettacoli degli artisti di strada, assaggiare un dolce tipico nella Croissant D’Or Patisserie e scovare rarità nei negozi vintage; il bello del French Quarter è anche il fatto che, nonostante la costante presenza di turisti, sia vicinissimo alle zone più sconosciute della città, da esplorare per entrare meglio nel vivo della sua cultura.

Dal French Quarter non perdetevi un giro sul tram di St. Charles, che con solo un dollaro per 20 chilometri di corsa permette di ammirare la città da un punto di vista privilegiato. Il quartiere di Tremè, conosciuto per la pratica del voodoo, nasconde altrettante sorprese: tra l’enorme Louis Armstrong Park e Congo Square, l’unico luogo in cui i neri si potevano esibire in canti e balli nel periodo della schiavitù, una tappa obbligata è la St. Augustine Church, dove si tengono i funerali tipici di New Orleans, con la bara trasportata da una carrozza e suonatori di sassofono e tromba che aprono il corteo funebre. A proposito di funerali, New Orleans è anche chiamata “la città dei morti” , poiché è famosa per i suoi cimiteri, parte integrante della storia della città: il più antico e famoso è quello di St. Peter’s nel French Quarter, istituito nel 1721.

Passando a cose più allegre, se ne avete la possibilità fate coincidere il vostro viaggio con il Mardi Gras, il pazzo carnevale di New Orleans che per lo sfarzo dei suoi festeggiamenti potrebbe rivaleggiare con quello di Rio. Per vedere la città da un punto di vista diverso ma altrettanto affascinante, non perdetevi una crociera su una nave a vapore che percorre il fiume Mississippi: quella di Natchez è tra le più note, e potrete ascoltare suggestiva musica jazz ammirando la città dal fiume mentre assaggiate uno dei tanti piatti tipici di New Orleans, perché un’altra delle sue caratteristiche fondamentali è proprio la cucina; da assaggiare assolutamente la jambalaya, una specie di zuppa piccante con riso, gamberi e fagioli, il pesce gatto e il gumbo ya-ya, un piatto a base di risi e salsicce. La sera, oltre ai numerosi locali di musica dal vivo e ad una scorpacciata di gamberi e aragoste, fate una passeggiata sul lungo fiume vicino a Jackson Square, chiamato Moonwalk, e un giro nella vivacissima Bourbon Street, ricca di bar, ristoranti, karaoke e locali dove riempirsi di colllanine colorate e bere fino allo sfinimento l’immancabile daiquiri.

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