In Siria scontri e morti a Damasco

In Siria scontri e morti a Damasco
In Siria scontri e morti a Damasco

In Siria ci sono stati ancora scontri e morti: a Damasco in particolare, la capitale, alcuni gruppi armati hanno sparato sulla polizia e sulla folla che protestava contro il governo. Secondo Al Arabia, negli scontri sono rimaste uccise una decina di persone, mentre l’agenzia di stampa Sana smentisce e altre fonti parlano di 3 morti.

Le manifestazioni in Siria sono iniziate venerdì dopo la preghiera: la mobilitazione è avvenuta tramite i social network, con lo scopo di darsi appuntamento in tutte le moschee del Paese e occupare in modo pacifico le piazze pubbliche.

Chiunque abbia in programma di recarsi in Siria, sappia che è meglio viaggiare informati e tenersi costantemente aggiornati tramite la stampa e gli avviso della Farnesina, segnalando comunque la propria presenza all’ambasciata italiana.

Non a caso nei giorni scorsi la Farnesina ha consigliato di prenotare per la Siria solo in agenzia di viaggio: a questo punto, però, c’è da aspettarsi da un momento all’altro lo sconsiglio a intraprendere viaggi nel Paese, visto che manifestazioni e scontri non si placano.

A Duma, sobborgo di Damasco, e nella città di Homs gruppi armati hanno aperto il fuoco contro civili e polizia, causando morti e feriti in numero imprecisato: duemila manifestanti sono stati rinchiusi nella moschea degli Omayyadi, nella città vecchia di Damasco, da alcuni agenti in borghese.

Alcuni testimoni hanno raccontato che la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro la folla nel tentativo di disperderla: stando a quanto riportato su Twitter, si sono sentiti spari anche vicino alla moschea Al Rifai nel sobborgo di Kfar Suse. A Daraa, nella parte sud della Siria, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per protesta contro il regime.

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