I fenomeni geologici superficiali più spettacolari del mondo dalla Cina al Polo Sud

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Antelope-Canyon
Antelope-Canyon

Ammirando i fenomeni geologici superficiali sparsi per il mondo c’è davvero da stupirsi: non ci si abitua mai a sorprendersi grazie agli spettacoli che la natura ci regala, che a volte sembrano andare contro le stesse leggi geologiche, e molte altre volte sono tutt’ora inspiegabili, tanto che intorno ad essi vengono costruiti miti e leggende dalle popolazioni locali e non solo, mentre gli scienziati di tutto il mondo si arrovellano per capire come possano essere possibili simili fenomeni. E’ il caso di Karlu Karlu, in Australia, un luogo sacro agli aborigeni in cui dei giganteschi massi tondeggianti sono posti in bilico uno sopra l’altro senza cadere. Anche un vulcano proprio in mezzo ai ghiacci del Polo Sud ci mette davanti ad affascinanti interrogativi, così come l’Occhio del Sahara, una gigantesca formazione circolare visibile dallo spazio proprio in mezzo al deserto. Ma non è tutto: in questa classifica incontreremo anche colline di cioccolato, una foresta di pietra e uno spettacolare deserto di sale. Siete pronti allora a scoprire alcuni tra i più affascinanti fenomeni geologici superficiali nel mondo?[/multipage]

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1. Great Blue Hole, Belize

great blue hole
great blue hole

Cominciamo quindi dal Great Blue Hole, in italiano la Grande Voragine Blu, che è uno dei fenomeni geologici più interessanti ed affascinanti che la natura ci ha regalato su tutto il pianeta: si tratta precisamente di una grande dolina carsica subacquea formatasi durante l’ultima Era Glaciale, situata al largo delle coste del Belize, nel Mar dei Caraibi. Facendo parte della Belize Barrier Reef (la barriera corallina del Belize), questa voragine marina quasi perfettamente circolare è riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO; ma diamo un paio di numeri per capirne meglio le dimensioni: il Great Blue Hole è largo oltre 300 metri e profondo circa 123, è frequentato da numerose specie di pesci (tra cui molte specie di squali) e le sue pareti sono ricche di stalattiti. Anche per questi motivi il Great Blue Hole è molto frequentato ed amato dai subacquei, ed è stato definito uno dei dieci siti di immersione più interessanti al mondo da Jacques-Yves Cousteau, che ne effettuò la prima esplorazione.
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2. Occhio del Sahara, Africa

occhio del sahara
occhio del sahara

L’Occhio del Sahara, o struttura di Richat, è un altro fenomeno geologico molto affascinante e misterioso: come si può capire già dal nome, è una formazione circolare nel deserto del Sahara, più precisamente in Mauritania, che ha attirato l’attenzione fin dalle prime missioni spaziali per la sua forma abbastanza regolare che ricorda un enorme cerchio. Le sue dimensioni infatti sono notevoli, e quando ci si trova in mezzo spesso si perde la prospettiva delle sue dimensioni perchè ha un diametro di circa 50 chilometri, e per questo è anche chiamato “The Eye of Africa”. Gli studiosi stanno ancora cercando di capire cosa lo abbia generato: all’inizio si credeva fosse stato generato dalla caduta di un meteorite proprio per la sua forma circolare, ma oggi si pensa che sia un rialzo simmetrico messo a nudo dall’erosione.
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3. The Gates of Hell, Turkmenistan

gates of hell
gates of hell

Ebbene sì, le Porte dell’Inferno esistono davvero, e precisamente di trovano in Turkmenistan: si tratta di una voragine di circa 60 metri di diametro e 20 di profondità che è situata nel deserto del Karakum. Con questo fenomeno però, la natura c’entra solo in parte: il cratere è infatti stato causato da un incidente avvenuto nel 1971, quando a causa di una perforazione effettuata per cercare il petrolio, è stata accidentalmente aperta una via di fuga al gas naturale, che è stato poi volontariamente incendiato per evitare conseguenze ambientali più gravi. Da allora, la voragine brucia ininterrottamente, e di notte il bagliore che si genera sul fondo è visibile a chilometri di distanza, tanto che questo suggestivo fenomeno è diventato una delle maggiori attrazioni del paese.
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4. Torre di ghiaccio sul monte Erebus, Polo Sud

icy tower
icy tower

Il monte Erebus, già di per sé, rappresenta un fenomeno geologico estremamente interessante: si tratta infatti del vulcano più meridionale del pianeta, scoperto nel 1841 con una spedizione guidata da Sir James Clark Ross, che gli diede il nome di una sua imbarcazione, la H.M.S. Erebus, la quale a sua volta aveva preso in prestito il nome dal dio greco delle tenebre primordiali. Dopo la conquista della vetta, avvenuta nel 1908, nonostante le estreme condizioni climatiche (le temperature vanno dai -20° in estate ai -50° in inverno) questo vulcano incandescente in mezzo al gelo è oggetto di molte ricerche da parte di varie spedizioni. Uno dei suoi fenomeni più singolari sono le torri di ghiaccio che stanno sulla sua sommità, che pur essendo gelide sbuffano vapori incandescenti: tra quelle esistenti, quelle che vi mostriamo è una delle più alte.
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5. Reed Flute Cave, Cina

Reed Flute Cave 2
Reed Flute Cave 2

La Reed Flute Cave è senz’altro uno dei fenomeni più affascinanti della nostra classifica: si tratta di una cava calcarea situata a Guilin, nella regione di Guangxi, nel sud della Cina, al confine con il Vietnam, e ha rappresentato la principale attrazione del luogo per oltre 1200 anni, che diventano relativamente pochi se si pensa che la cava risale a circa 180 milioni di anni fa. Al suo interno è ricca di stalattiti e stalagmiti che si sono sviluppate nelle forme più inusuale, creando un fenomeno strabiliante che viene reso ancora più suggestivo dalle luci colorate messe dall’uomo per illuminarle. Un’altra curiosità: all’interno della cava sono state ritrovate diverse iscrizioni rupestri risalenti al primo secolo dopo cristo, il che ci suggerisce che fosse nota già duemila anni fa.
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6. Karlu Karlu, Australia

karlu karlu
karlu karlu

Karlu Karlu è il nome di un luogo sacro agli aborigeni australiani Kaytetye, e quando fu scoperto dagli europei nel XIX secolo fu ribattezzato The Devil’s Marbles: come mai questo nome? Si può scoprire il motivo solo guardando qualche immagine di questo paesaggio culturale vivente, costituito da gigantesche rocce tondeggianti che stanno in bilico le une sulle altre in modi improbabili, e sembra che stiano per cadere da un momento all’altro. Questo affascinante e magico luogo che sembra mettere anche i più scettici davanti a qualche sorta di miracolo pagano, o chiama in causa l’aiuto di qualche gigante che avrebbe sistemato le pietre in questo strano modo, si trova nel Territorio del Nord, in Australia appunto, dove circa un quarto della popolazione è costituita da aborigeni. Tra essi vi sono i Kaytetye, che tramandano diverse leggende che spiegherebbero il fenomeno, come quella che dice che le rocce sarebbero le uova del “serpente dell’arcobaleno”, un personaggio mitico della religione aborigena.
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7. Salar de Oyuni, Bolivia

salar de uyuni
salar de uyuni

Il Salar de Oyuni, in Bolivia, è un enorme deserto di sale situato a 3.650 metri di quota dalla bellezza e fascino sconvolgenti: il cielo si riflette in questa distesa salina, che con i suoi 12.000 chilometri quadrati è la più vasta del mondo, come se si riflettesse in uno specchio, e il risultato è un panorama unico al mondo da togliere il fiato in cui la linea dell’orizzonte si perde e sembra di trovarsi in un tutt’uno tra cielo e terra. Per questo motivo, nonostante l’altitudine, il Salar de Oyuni è una importantissima meta turistica; inoltre, al suo interno, c’è una piccola isola la cui forma ricorda un pesca chiamata Isla del pescado, sulla quale sono stati trovati giacimenti archeologici della cultura Tiahuanaco e rovine Inca, prova del fatto che questo luogo spettacolare era già conosciuto e abitato centinaia di anni fa. Il Salar de Oyuni, oltre che per la sua bellezza, è di grande interesse turistico perchè a novembre ospita la riproduzione di tre specie di fenicotteri.
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8. Antelope Canyon, Arizona

antelope canyon
antelope canyon

L’Antelope Canyon è uno spettacolare canyon che si trova nel Navajo Nation Parks & Recreation, in Arizona: è situato infatti all’interno del territorio della tribù dei Navajo, e da quest’ultima è considerato un luogo sacro. Grazie alla continua azione del vento e dell’acqua, questo canyon ha assunto inusuali forme arrotondate e bizzarre, sicuramente uniche nel loro genere, tanto che avventurandosi tra le pareti rocciose si ha proprio la sensazione di stare su un fondale marino. Proprio per sua bellezza e particolarità, il canyon è il più visitato degliStati Uniti sud-occidentali: per recarvisi basta partire dalla vicina città di Page e, una volta sul posto, affidarsi ad una guida Navajo, dato che è vietato entrare nell’Antelope Canyon da soli; il luogo è talmente famoso per le sue particolari forme arrotondate, che nel web si trovano persino indicazioni su come fotografarlo per ottenere immagini splendide, ma è di una bellezza tale che qualsiasi fotografia lo ritrarrà al suo meglio.
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9. Chocolate Hills, Filippine

Chocolate_Hills
Chocolate_Hills

Nonostante il loro nome, le Chocolate Hills (Montagne di Cioccolato) non fanno parte del film “La fabbrica i cioccolato”, ma sono un luogo reale: si trovano infatti nelle Filippine, e più precisamente sull’isola di Bohol, nell’arcipelago delle Visayas. Il nome di queste dolci colline, che sono circa un centinaio su una superficie di 50 chilometri quadrati, deriva dal loro manto verde che, durante la stagione delle piogge, si scurisce fino a diventare marrone, ricordando così tante montagnette di cioccolato. Le Chocolate Hills sono molto importanti per l’isola di Bohol, tanto che sono raffigurate nella bandiera della provincia omonima, e simboleggiano il ricco patrimonio naturale non solo dell’isola ma di tutte le Filippine. Per questo fanno parte della lista di destinazioni turistiche del paese, e sono state proposte per diventare Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
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10. Stone Forest, Madagascar

Stone Forest
Stone Forest

La Stone Forest, ossia la Foresta di Pietra, è l’ultimo fenomeno geologico della nostra classifica, ma non per questo è meno affascinante: situata nel Madagascar occidentale, è la foresta di pietra più grande del mondo, ed è composta esclusivamente da rocce appuntite che sembrano scoraggiare qualsiasi forma di vita ad abitarle, tanto che in malgascio è chiamata Grand Tsingy, dove “tsingy” significa “dove non si può camminare”. Sorprendentemente però, in questa particolare foresta a prima vista inospitale abitano 11 tipi di lemuri, che saltellano allegramente tra una roccia e l’altra facendo sembrare la Foresta di Pietra quasi un parco giochi. Situata a 300 chilometri dalla capitale Antananarivo, la Stone Forest fa parte dello Tsingy de Bemaraha National Park, e in un tour del Madagascar una visita qui non può assolutamente mancare: resterete a bocca aperta!
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