Colosseo: crolla un pezzo di intonaco

Colosseo, Roma
Colosseo, Roma

Dopo il crollo della Domus Aurea a fine marzo, un altro pezzo grosso della capitale cede. Questa volta si tratta di nientepopodimenoché del simbolo di Roma, il Colosseo. Roma, a quanto pare, continua a perdere pezzi.

Sfiorata la tragedia ieri a Roma: un pezzo dell’intonaco di mezzo metro quadrato è caduto dalla volta di un corridoio al pian terreno del Colosseo, è franato sulla rete di protezione per poi frantumarsi a terra. La causa di questo cedimento dell’intonaco è probabilmente dovuta a variazioni termoigrometriche (l’insieme dei valori di temperatura, pressione e umidità dell’aria dell’ambiente a cui si riferiscono).
Data l’ora (era mattino presto) il Colosseo era ancora chiuso al pubblico e, quindi, nessun pericolo per i numerosi turisti che ogni giorno lo visitano. Il Colosseo ha poi regolarmente aperto al pubblico alle 8:30 come ogni mattina, dopo che l’aerea critica è stata transennata.
Il crollo di questo pezzo di intonaco di uno dei monumenti più visitati al mondo ci deve far riflettere sullo stato in cui riversa il nostro patrimonio archeologico nazionale spesso bistrattato: pochi fondi per la manutenzione (sia ordinaria che straordinaria), infiltrazioni ed incurie.
E l’attenzione su queste mancanze è richiamata solo quando capitano episodi eclatanti come questo: se avessimo un po’ più cura di ciò che abbiamo ricevuto in eredità dai nostri antenati non metteremo a rischio le vite dei turisti (se il Colosseo fosse stato aperto al pubblico quando è caduto il pezzo di intonaco qualche visitatore avrebbe potuto essere colpito) e magari riusciremmo a risparmiare qualcosa sui lavori di recupero.
L’Anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo, domina Roma dall’80 d.C.: se è resistito tutto questo tempo perché non permettere anche alle generazioni future di ammirarlo in tutto il suo splendore? Basterebbe un po’ di manutenzione in più..

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