Club Silencio: David Lynch e il locale a Parigi ispirato a Mulholland Drive

Club Silencio a Parigi, 142 rue de Montmartre
Club Silencio a Parigi, 142 rue de Montmartre

Non ci sono nani né uomini danzanti o donne misteriose, ma il tocco di David Lynch lo si nota subito. Dopo tutto il locale aperto nel cuore di Parigi (142 rue de Montmartre) si ispira al Club Silencio che appare nel film Mulholland Drive, da cui non soltanto copia il nome, ma anche l’atmosfera e l’arredamento.

Tutto è stato deciso dal regista statunitense, dal bagno nero e scuro al bancone dorato del bar. Anche i mobili, dal gusto anni Cinquanta, sono stati progettati da Lynch, comprese le sedie, ideate per “indurre e sostenere uno specifico stato di allerta e di apertura verso l’ignoto”.

Varcata la soglia, inizia la discesa negli inferi: dopo sei piani di scale, buie e silenziose, si arriva davanti al vero ingresso, dove c’è la porta verso un mondo fatto di tunnel d’oro, decori minimal e palcoscenici presi da Twin Peaks.

Il locale è una sorta di Factory warholiana, uno spazio aperto a tutti gli artisti, di qualsiasi disciplina, dove potersi incontrare e mettersi in mostra. Per diventare soci bisogna “certificare un’esperienza riconosciuta nell’ambito artistico e creativo internazionale”. Sì, perché il Silencio è un club esclusivo dove non è facile entrare, ma soprattutto dove si paga molto: il costo normale è 780 euro l’anno, i soci premium arrivano a 1500 euro, mentre gli under 30 e i non residenti in Francia si fermano a 420 euro.

Non poteva essere più emblematico il luogo scelto: il numero 142 in rue de Montmartre è come un sogno, in bilico tra leggenda e verità. Si narra che Molière sia stato sepolto qui e che Zola abbia stampato il suo “J’accuse” proprio nel seminterrato. Inoltre, il socialista Jean Jaurès, pacifista impegnato a scongiurare la prima guerra mondiale, fu assassinato nel bar dall’altra parte della strada. Da fuori non si vede niente, ma se non avete intenzione di visitare Parigi in 3 giorni potete anche farci un salto.

A completare il quadro aggiungiamo che all’interno del locale c’è una piccola biblioteca di demonologia ed esoterismo, è vietato fare foto ed è consigliabile non fare rumore: meglio chiacchierare sotto voce e non esibirsi in brindisi eccessivi. Una domanda per mister Lynch però ce l’abbiamo: sono passati quasi 6 anni dal suo ultimo lavoro, il confuso e affascinante Inland Empire, a quando il prossimo film?

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