Biennale di Venezia 2011: artisti invitati al padiglione Italia

Biennale di Venezia 2011: Pirate Camp di Coniglioviola
Biennale di Venezia 2011: Pirate Camp di Coniglioviola

Il padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2011 sicuramente farà parlare di sè. Il curatore del progetto, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, ha selezionato le opere in base a un criterio originale: gli artisti invitati ad esporre a Venezia, infatti, sono stati indicati da un apposito comitato tecnico scientifico composto da scrittori, poeti, registi, scienziati e uomini di pensiero. E i risultati, a detta di molti, sono stati sorprendenti.

All’interno del padiglione, inoltre, è riservato un ruolo importante ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Sono previste numerose iniziative speciali in collaborazione con le Regioni italiane, con mostre nelle città più importanti della penisola, e con gli Istituti di Cultura Italiani all’estero, che porteranno la Biennale di Venezia 2011 anche al di fuori dell’Italia. Ma ora andiamo a scoprire gli oltre 200 artisti invitati alla manifestazione.

La 54^ Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia ha aperto i battenti sabato 4 giugno, e si concluderà il 27 novembre, ma sta già diventando il centro dell’arte contemporanea, attirando gente da tutto il mondo. La sede tradizionale del padiglione Italia è all’Arsenale di Venezia, dove sarà esposto anche il Museo della Mafia, portato per l’occasione da Salemi a Venezia, che suggerisce il sottotitolo a tutto il padiglione: “L’Arte non è cosa nostra”.

All’interno dei Giardini dell’Arsenale saranno esposti 200 artisti frutto di 200 modi diversi di concepire l’arte, grazie soprattutto all’apporto del comitato tecnico scientifico: la selezione, infatti, non si limita alle scelte dei critici, anzi i critici sono stati deliberatamente lasciati fuori, e non segue le tendenze delle gallerie, ma è frutto del pensiero di intellettuali di diversa provenienza, dalla letteratura alla filosofia, passando per il cinema e la scienza.

Tra gli artisti invitati spiccano nomi del calibro di Gaetano Pesce, Mimmo Paladino, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, che è in mostra al Maxxi di Roma, Mimmo Jodice, Vanessa Beecroft e tanti altri che portano alto il nome dell’arte italiana nel mondo. Per la lista completa degli artisti esposti al padiglione Italia, e per sapere da quale intellettuale sono stati scelti, consigliamo di visitare il sito ufficiale della Biennale di Venezia.

Al di fuori del padiglione Italia segnaliamo il ritorno dei Coniglioviola, un collettivo artistico di diversa nazionalità diventato famoso nel 2007, quando portò un enorme coniglio gonfiabile, con un occhio bendato, fino ai Giardini della Biennale sparando 52 colpi di cannone: fu un ironico assalto al sistema dell’arte contemporanea. Anche quest’anno tornano in segno di protesta, infrangendo di nuovo le regole, con il Pirate Camp: a Venezia, infatti, c’è l’assoluto divieto di campeggio.

5 commenti su “Biennale di Venezia 2011: artisti invitati al padiglione Italia”

  1. il padiglione italia alla biennale di venezia 2011 si preannuncia molto interessante: penso proprio che dopo l’estate ci farò un giro;)

  2. Speriamo che le opere di Mimmo Paladino non facciano la fine che ha fatto la piramide di sale in piazza duomo a Milano: letteralmente distrutta dai tifosi milanisti in preda all’euforia per aver vinto lo scudetto. Che vandali!!!

  3. l’oggetto naturale della pittura è la bellezza suprema, la magia degli accostamenti.-I pittori possono appartenere solo a due categorie.-1-nella prima ci sono quelli che hanno il dono della magia cormatica.questi sanno che non può esistere un concetto più alto ,più appagante e più difficile da raggiungere.Poichè se non è innato, non potrà mai essere acquisito.-2-l’altro gruppo è quello dei pittori che non hanno il dono della magìa cromatica.-Mentre le opere del primo gruppo, danno vita a molti discorsi, le opere del secondo gruppo, nascono come conseguenza di un discorso.E perciò tutta l’arte moderna e contemporanea è un Bluff insopportabile, privo del minimo fascino intellettuale.-Non è affatto un caso, che un uomo di cultura oggi, conosce decine di registi, attori,scrittori, ma se gli chiedi il nome di un pittore vivente, può solo grattarsi la testa.-In futuro le stupidaggini presentate ogni anno alla biennale di venezia, saranno proiettate sui muri delle università,dove il prof. dirà-Ragazzi guardate cosa avevano nei musei i professori carnivori del 2011.-Scarabocchi, tele accartocciate, manichini impiccati.–Massa di cialtroni avete fatto fuori i talenti veri della pittura.

  4. Schifano,uno dei pittori più quotati al mondo, ha iniziato a dipingere dopo i 20 anni.-E’ come un calciatore che inizia a giocare a 50 anni.Potrebbe mai finire in seria A ? NO.Ebbene i professori dell’arte moderna
    invece riescono a fare quello che vogliono, e tutto si guarda fuorchè il talento.–Quelli che lo fanno per business, e vabbene,è comprensibile.Comunque spero che spariscano nel girio di una notte come i dinosauri.
    -Ma poi ci sono quelli che veramente credono che i tagli di Fontana , oppure tele di 6 metri monocrome, o le cazzate di Pollock, siano realmente frutto dell’ingegno.-Stupidissimi esseri, disonore del pianeta terra.-In quanti conoscono la reale ragione delle stupidaggini di pollock ?- Te la racconto io, come spesso accade nel circuito della mostre importanti, ci sono appuntamenti improvvisi e pochi quadri da presentare.Esattamente quello che capitò a Pollock.Il gallerista gli disse -fai la prima stonzata che ti viene in mente basta che mi dai 50 pezzi per la mostra.-Ed allora nacque -l’action painting-..capirai che invenzione.–E tanti citruli totali si fermano dinanzi a quelle cazzate in giro per i musei del mondo, e poi se ne vantano.–Ma cosa diavolo stai guardando ? l’assenza di pensiero che si fà immagine….Della gente malvagia ha inventato l’arte concettuale,con il solo scopo di annullare la differenza tra un talento e uno zero talento.Così da dirigere essi soltanto la giostra, dagli altari delle loro cattedrali del business e della menzogna.

  5. Vernissage del 13 giugno 2011 del Padiglione Italia a cura Vittorio Sgarbi, all’Arsenale per la 54° Biennale di Venezia.

    Cronistoria:
    Ahooo!…. c’ero anch’io
    Cosa esiste di più bello che esserci a tutti costi per poi sparire in mezzo a tutte le altre centinaia di opere sparpagliate in ogni dove; sopra e sotto a destra e sinistra di qua e di la dentro e fuori e ovunque fosse possibile infilare qualcosa, ebbene io per il mio pubblico non mi tiro mai indietro e quindi anche questa volta ero lì. L’occasione l’inaugurazione del padiglione Italia alla Biennale di Venezia (del 13 giugno 2011) che nonostante le critiche aveva fatto il pienone e non poteva essere altrimenti visto il prestigio di cotanta mostra come quella di Venezia e visto i circa 300 artisti che esponevano. Il successo di pubblico era l’unica cosa assicurata del resto tutti noi abbiamo almeno un marito o una moglie dei genitori dei figli uno o più fratelli, cugini ed almeno un paio di amici stretti, e i conti son presto fatti. Del resto come si poteva far mancare la propria presenza in un giorno così importante a tanti artisti che la biennale se la sognavano anche di notte proprio come me, ma porca pupazza loro ci sono riusciti io no. Anzi si! Io c’ero nonostante tutto e tutti. Vittorio Sgarbi mi aveva pure telefonato ma dopo una breve chiacchierata mi ha detto che non lo avevo convinto, ma forse è un buon segno. Io nel partecipare non avrei di certo avuto nulla da perdere, che volete che me ne importi a me di attaccare la mia opera appiccicata ad altre mille, quando io come un parassita le attacco addirittura sopra le opere degli altri. Cosa volete che me ne importi a me di dover competere per accaparrarmi un po’ di attenzione del pubblico dell’arte tra centinaia e centinai di opere, quando da diciotto anni attacco nelle strade delle città i miei adesivi con la mia faccia alla merce distratta dei passanti cittadini e competendo tutti i giorni con la massiccia invasione pubblicitaria con la quale le città sono aggredite e violentate. Lì si che rischio di perdere la mia battaglia, e ogni giorno mi prendo la mia rivincita. Al padiglione di Sgarbi avrebbero dovuto partecipare solo artisti che fanno un certo tipo di lavoro che esce fuori anche nel caos più totale e che anzi del caos si nutrono. Pertanto approfittando dell’ulteriore confusione venutasi a creare per la presenza di Elio delle storie tese che si era travestito da frate per l’opera di un artista, ho srotolato il mio manifesto in PVC “I want Pino Boresta to the Venice Biennial” e l’ho appeso rimanendo lì in bella vista esposto abusivamente per tutto il giorno dell’inaugurazione. In molti lo hanno visto e possono confermare non ultima un’entusiasta Laura Palmieri.
    pino boresta

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