Australia: cannabis e droghe leggere, fanno male alla salute?

Nuova ricerca in Australia sull'uso della droga
Nuova ricerca in Australia sull'uso della droga

Una nuova ricerca in Australia apre l’ennesimo dibattito sugli effetti dell’uso delle droghe leggere. In particolare a finire sotto accusa è la cannabis. I dati allarmanti riaprono polemiche mai sopite. Ma la domanda da porsi dovrebbe essere: i ragazzi che ne fanno uso si lasciano impressionare dai dati numerici?

Da una ricerca condotta dal Centro nazionale di ricerche su droghe e alcool dell’Universita’ del Nuovo Galles in Australia è emerso che è aumentato del 30%, rispetto al 2002, il numero di soggetti che ricorrono alle cure ospedaliere e ai ricoveri in strutture specializzate per disintossicarsi dalla droga. Il dato colpisce anche perchè riguarda soprattutto i giovani sotto i 30 anni. Ciò che stupisce però è anche un bilancio, in negativo stavolta, che riguarda i nuovi consumatori: sono sempre meno. Di contro però è aumentato l’uso di chi ne è dipendente.
I dati censiti dal centro australiano sono stati interpretati dal Dipartimento politiche antidroga e sono stati dichiarati allarmanti soprattutto per l’alta percentuale di cannabinoidi sintetici nella cannabis. Queste sostanze sono le più dannose e provocano gravi danni soprattutto al cervello degli adolescenti. Nonostante alcune droghe siano state considerate adatte per scopi curativi si pensa che la cannabis possa condurre a delle patologie anche gravi, come la schizofrenia, l’alterazione della memoria e della capacità di apprendimento. Di studi sulla pericolosità della cannabis ne esistono tantissimi, ben 17 mila sono le ricerche svolte sulla sostanza stupefacente dalla sua scoperta ad oggi.

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