Architettura eco-sostenibile in mostra a Re-Cycle, al Maxxi di Roma fino al 29 aprilei

Re-Cycle al Maxxi di Roma
Re-Cycle al Maxxi di Roma

La definizione di architettura eco-sostenibile sembra quasi un paradosso: come può un edificio integrarsi con l’ambiente quando la sua costruzione è un’invasione dell’ambiente stesso? È questo il tema della mostra Re–Cycle, strategie per l’architettura, la città e il pianeta in esposizione fino al 29 aprile al Maxxi di Roma, il museo nazionale delle arti contemporanee. Idee innovative e strategie di riciclo per progetti di architettura a impatto ridotto sull’ambiente sono esposte nei locali del museo.

80 opere esposte tra foto, progetti, disegni e apparati multimediali, che uniscono idee avanzate di architettura con la tecnologia del riciclaggio. Parlare di tecnologia può però essere ridondante. Lo dimostra un’estemporanea realizzata dai designers brasiliani Fernando e Humberto Campana: Maloca è una struttura allestita all’esterno della mostra realizzata in legno e rafia sintetica, come le costruzioni dell’architettura amazzonica. La sua posizione all’ingresso di una mostra che propone soluzioni per il futuro è proprio un messaggio di integrazione tra le forme tradizionali e l’avanguardia del presente.

Tra i vari allestimenti degno di nota è Officina Roma: creata dal collettivo tedesco raumlaborberlin si tratta di un intero padiglione realizzato con scarti di materiali edilizi e mobili recuperati. A proposito di rifiuti, terribile è la realtà mostrata negli scatti di Pieter Hugo nella mostra Permanent Error: le 27 foto mostrano un’immensa discarica in Ghana dove vengono selvaggiamenti accumulati rifiuti elettronici provenienti dall’occidente. Attorno a questo impressionante immondezzaio si aggirano animali e persone come fosse vita di tutti i giorni.

Numerose opere d’arte contaminano diversi linguaggi espressivi seguendo sempre la formula del riciclaggio. Secondo Pippo Ciorra si tratta di “ricerche d’avanguardia, con temi cari ad architetti e designer quali l’ecosostenibilità e una presa di posizione sul recupero delle nostre città alla luce di una scarsa efficienza di piani e programmi tradizionali”.

Foto da Flickr

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